sabato 3 settembre 2011

CHANGE

sono tornata dalla discoteca, ho aperto il portone e mi sono seduta sulle scale. Ho tolto le scarpe, mi sono aggiustata i capelli e ho detto: CHE CAZZO STO FACENDO?
la luce del portone si è spenta e ho continuato a parlare con me stessa. Ho i polmoni che collassano, troppe sigarette, troppe. Poco alcool in vena e zero canne.
Basta. Basta, BAAASTAAA...!!!
respiro profondo. si cambia.
Ha provato a baciarmi. Mi ha morso una guancia e ha provato a baciarmi.
Sono sgusciata via e mi ha sussurrato "ma domani parto", e io "tu mi sei simpatico". Lui ha sorriso, la musica era assordante, lui mi piace. Ma questo non è abbastanza.
Non voglio qualcuno che parte. Se proprio devo volere qualcuno, voglio qualcuno che resta.
E poi basta. basta. basta ragazzi che mi trovano interessante. basta ragazzi. basta interessi.
"sei una grande" mi ha detto. Ho detto "grazie". Ma gli avrei voluto urlare "PERCHE'?". Perchè mi tolgo le scarpe per ballare? Perchè ho avuto le palle di vivere in terra straniera per 2 mesi? Perchè me ne frego? O perchè mi vuoi semplicemente trombare?
L'ultima è la più plausibile.
Va tutto bene. Va tutto bene.
Mia cugina ha la mandibola rotta, gli mancano 3 denti e le si è rotto il naso, ma oltre questo le va tutto bene.
Il mio fratellone ha una vertebra fratturata ed era un ginnasta, ma oltre questo gli va tutto bene.
Oggi brindavo al "dimenticare". Ma dimenticare chi? dimenticare cosa?
Chi cazzo sono diventata o cosa cazzo ho fatto per sotterrare quella che ero?
So solo che mi sto ritrovando, e la cosa mi piace.
Tra le tante persone che potrei conoscere, conoscere me stessa è la cosa che più m'interessa al momento, non voglio ostacoli.
Vista dall'esterno sono strana. Mi piacerebbe sapere cosa fa una ragazza normale quando torna dalla discoteca, se semplicemente va a dormire...perchè io non l'ho mai fatto. Quando torno dalla discoteca io mi spoglio in terrazza e oltrepasso il corridoio in mutante per poi dire a mia mamma che puntualmente si affaccia dalla porta "avevo sete" fingendo una voce assonnata. Oppure mi siedo in terrazza, aspetto la luce e mangio. Oppure mi fermo sulle scale e penso. A londra svegliavo Rem e dormivamo abbracciati. Oppure con Julien cucinavamo qualcosa. Adesso sto qui a scrivere. Rem mi ha chiamata alle 6, ho messo il dito sul microfono del telefono e ho aspettato che la smettesse di suonare.

Mi fa paura chi mi ama, non ho mai creduto a chi mi ha detto "ti amo". Perchè è come se non mi amasse completamente, perchè c'è forse un qualcosa, una parte importante di me, che non conosce.

E se quella persona vacilla, se non è decisa, se mi delude... il lucchetto si chiude, inevitabilmente, inconsciamente. Peccato. Sarà per la prossima.

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